lunedì, dicembre 08, 2008

play


Scoperchiato il nuovo Playboy italiano: il primo numero è nelle edicole a dicembre, ma è un anticlimax: sarebbe stato bello un debutto affidato a cronisti più libidinosi, con più carne, più cibo, più avventura e invece - per ora - si assesta nel tran tran delle maschili. Nemmeno, tutto sommato, in prima linea. Che triste, ad esempio, il servizio con la bona-TV Caterina Murino fotografata "con classe" tra allusioni allo strip di novesettimanemezzo e pose da escalation pruriginosa Panorama Vs Espresso. E' che l'idea originale di Playboy era "curatoriale": la rivista raccoglieva infinite permutazioni su un modello di donna che potremmo immaginare come il prototipo desiderato da Hugh Hefner. Come se l'immaginario di supporto all'onanismo di un solo erotomane fosse "esploso" nella cultura popolare. Qui, invece, c'è una genericità - tra sezioni grooming e tecno - che puzza troppo di ricerche di mercato, di focus group. E' pur vero che ci è toccato vedere il marchio del coniglietto associato a cose ben peggiori a causa di una incauta e infinita estensione del brand, però come fai a a mettere insieme il sottotitolo "il piacere di vivere da uomo" con il confronto tra smartphone per avere l'ufficio sempre con se? Non potevamo aspettare qualche numero per questa normalizzazione?