domenica, marzo 04, 2007

Alpha Dog

Il film di Nick Cassavetes funziona come un meccanismo a orologeria verso la tragedia. Chi non conoscesse già il fatto di cronaca nera legato alla cricca di Jesse James Hollywood, avvertirebbe comunque l'incombenza del crimine attraverso le scritte in sovraimpressione che introducono tutti i personaggi come "testimone" (seguito dal numero identificativo usato durante il processo).
L'ambientazione è efficacemente oppressiva. Tutti i membri della gang appartengono alla borghesia di Los Angeles e hanno la fissa del gangster rap: feste, piscine, pistole, video-games, genitori drogati, automobili costose, tatuaggi, valley girls, abigliamento sportivo pseudo-ghetto. Una specie di Beverly Hills 90210 malata in cui tutti fingono di vivere a South Central. Il fastidio dato dal mix di stupidità e brutalità dei personaggi sarebbe stato decisamente attenuato se l'ambientazione fosse stata la micro criminalità di qualsiasi altra città statunitense, per non dire europea.
Peccato per le tante sbavature pop/estetizzanti (come la scena della seduzione in piscina, tra l'altro
di per se, bellissima ) che mal si adattano all'intelaiatura della narrazione.